Ischia News ed Eventi - Ambiente

Cari amici delle isole Ischia e Procida,

sono trascorsi oltre sei mesi da quando abbiamo assieme lanciato la
 grande iniziativa delle legge popolare sulla cultura e la diffusione
 dell'energia solare in Campania ed i risultati sono sotto gli occhi di
 tutti: 13.575 le firme  formalmente depositate di cui oltre 1200 raccolte nelle isole Ischia e Procida, più di 20mila quelle
 raccolte in 50 comuni delle 5 Province della Regione,  l'ammissibilità
 della legge alla discussione decretata all'unanimità dalla I
 Commissione della Regione Campania, le valutazioni fortemente positive
 e di interesse espresse dalla VII Commissione Regionale testimoniano
 il grande impegno profuso assieme e la straordinaria risposta della
 popolazione, ormai convinta che il futuro dell'energia si chiama
 "solare". Ora siamo in una fase decisiva in quanto la proposta di
 legge sta per essere portata in Consiglio Regionale per la sua
 discussione. Perché lo sforzo da noi tutti profuso si concluda con
 l'approvazione della legge, pensiamo sia importante far sentire forte
 al Presidente della Regione, al Presidente del Consiglio Regionale e
 ai Consiglieri tutti la nostra voce perché la Regione Campania approvi
 le legge e si doti così di uno strumento in grado di porre la nostra
 terra all'avanguardia nei settori dell'energia, dell'ambiente e del
 lavoro.
 Vi chiediamo pertanto di firmare l'appello online disponibile al link
  http://www.petizionepubblica.it/?pi=solare e di farlo circolare il più
 possibile per l'adesione. Grazie!

Credo che dopo il Convegno di Sant’Angelo si impongano alcune riflessioni “a caldo” sullo stato della depurazione sull’Isola. Pur non avendo potuto parteciparvi per impegni professionali, nel leggere la cronaca ho rilevato che da questo dibattito sono emersi alcuni PUNTI fondamentali (chi si aspettava di più è rimasto deluso: ma mi sembra impossibile che si ottenesse di più da un “seminario politico” su un tema così tecnico):

1)    La “politica dei Depuratori Medi” (uno per ogni due comuni dell’Isola) è non solo valida tecnicamente e politicamente, ma è l’unica soluzione possibile alla depurazione dell’Isola d’Ischia (e quindi l’unico modo per non continuare a sversare liquami nel nostro mare). Tutte le altre soluzioni (che pure hanno animato il politico in quest’ultimo decennio e sollecitato la fantasia di qualche tuttologo) sono solo frutto del sonno della ragione che genera mostri, come espresse Goya.

2)    Sicuramente fondamentale per l’attuazione di questa “politica dei medi depuratori” è l’Impianto di San Pietro d’Ischia Porto, in fase di realizzazione. Tale Impianto che dovrà essere a servizio dei Comuni di Ischia e Barano (coprendo di fatto - da solo – circa la metà del territorio dell’intera Isola ed oltre 30.000 abitanti residenti) è l’asse portante di questo sistema dei tre medi depuratori non solo perché rappresenta l’esempio su cui anche gli altri Comuni (e le altre Isole del Golfo) dovranno adeguarsi, ma perché è tecnicamente il più avanzato in materia: tale Impianto è unico in Italia in quanto non scaricherà nulla a mare (così lo volle giustamente il mio Ass. Osterini, così ha voluto che fosse realizzato il Pres. Bassolino).

Posizione riassuntiva dell'ing. Francesco Trani, Responsabile Area Tecnica EVI spa, il quale svolgerà una relazione al convegno sui problemi fognari dell'isola d'Ischia, organizzato dal Comune di Serrara Fontana, che si terrà in data 8.11.11 presso l'Hotel Terme Tropical, S. Angelo (ore 10.00; tra gli ospiti l'assessore regionale Romano ed il magistrato Bisceglia).

La situazione complessiva del sistema fognario dell'isola d'Ischia presenta le stesse criticità di tutta la costa della Campania; il recupero dei Maronti non passa esclusivamente attraverso un giusto e doveroso miglioramento del processo di trattamento esistente, o utilizzando procedimenti penali a carico del responsabile tecnico di turno dell'ente gestore, procedimenti che sono solo afflittivi ma non risolutivi (come nel caso del mio predecessore, ing. Filippo Mazzella, e come accadrà certamente anche alla mia persona dopo questo convegno...); ma richiede uno sforzo collettivo dell'intera società locale, a partire dai piccoli gesti quotidiani, come l'evitare di abbandonare per terra, nei boschi o a mare la nostra immondizia, o anche evitare, come purtroppo molti fanno, di svuotare i pozzi neri negli alvei o in strada approfittando di un acquazzone!

Relazione dell'ing. Francesco Trani, Responsabile Area Tecnica EVI spa.

Fino alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, le risorse idriche dell'isola d'Ischia erano strettamente collegate alle poche sorgenti ivi esistenti ed agli accumuli di acqua piovana nelle cosiddette "piscine" domestiche. Pertanto, anche la problematica dei reflui era trascurabile e, paradossalmente, gli stessi reflui erano utilizzati per fertilizzare i terreni agricoli, realizzando così un ciclo virtuoso naturale, ovvero la catena alimentare. Ciò era possibile anche perché non esistevano i vari detersivi, acidi e sostanze chimiche il cui utilizzo è stato successivamente proposto in modo massiccio attraverso la pubblicità.

Sempre negli anni Cinquanta, grazie all'interessamento della Cassa per il Mezzogiorno e dell'E.V.I. di allora (l'"Ente Valorizzazione Isola d'Ischia"), fu realizzato il primo acquedotto sottomarino, che entrò in esercizio nell'estate del 1958, con approdo ad Ischia Ponte.

Sabato 29 Ottobre a Cassinetta di Lugagnano-Milano (primo comune italiano a crescita zero) un gruppo di oltre 500 persone ha sancito  la costituzione del Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e il contemporaneo lancio della campagna nazionale "Salviamo il Paesaggio. Difendiamo i Territori".

Tra gli obiettivi più immediati c’è una  Proposta di Legge popolare per arrestare il consumo di suolo e prevede che nuove occupazioni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali saranno consentite esclusivamente qualora non sussistano alternative di riuso e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti.

Con questa legge si vorrebbe rendere obbligatoria - per tutti i Comuni italiani - la moratoria/sospensione temporanea di tutte le nuove edificazioni previste dai Piani Regolatori/Piani di Gestione del Territorio e relative varianti, finché non sarà stato completato un accurato censimento del patrimonio edilizio esistente.

Su questo tema converrebbe avviare qui ad Ischia una riflessione, che coinvolga forze politiche e sociali e gli esperti del settore, per analizzare in forma proattiva se la moratoria nelle demolizioni, che è stata più volte proposta anche a livello nazionale, non vada adeguatamente  bilanciata con una moratoria nel consumo del suolo.

Come Tutti sanno da Sindaco mi sono battuto per realizzare il Depuratore sulla Collina S. Pietro (opera da 50 miliardi di vecchie lire). La mia idea era molto semplice (e credo sia valida tuttora): solo con una “forte” depurazione dei nostri liquami renderemo il nostro mare veramente pulito, così da attrarre nuovamente un turismo balneare come quello che negli Anni ’50 ha segnato l’ inizio del Turismo ad Ischia. Ovviamente un mare depurato e pulito sarebbe un “forte” argomento da pubblicizzare nelle sedi competenti (ad esempio la BIT di Milano, piuttosto che portare il solito depliant delle manifestazioni estive, che poi non si fanno …). E tale mia Idea interagirebbe perfettamente con il Regno di Nettuno.

La mia Idea prevede due sotto-argomenti: a) occorre fare in modo che l’ acqua depurata dall’impianto non finisca nuovamente in mare: se veramente è così pulita come dicevano i Tecnici esperti, la si può e la si deve  riutilizzare per innaffiare le pinete, per lavare le barche nel Porto d’ Ischia, eccetera (un’ idea partorita dall’ ass. Luigi Osterini e recepita dai Progettisti); b) non è sufficiente depurare solo i liquami di Ischia ma occorre ricevere, trattare e quindi depurare anche i liquami del Comune di Barano: in questo modo le spiagge di Ischia e di Barano sarebbero liberate da quella forma di inquinamento che ogni anno ci affligge, direttamente ed indirettamente.

Legalità come opportunità per lo sviluppo e come volano per la green economy.

Questo è il messaggio che il Consorzio PolieCo lancia nella seconda giornata dei lavori del Forum Internazionale sull’Economia dei Rifiuti, che ha preso il via ieri ad Ischia.

L’obiettivo è superare l’emergenza e sconfiggere le ecomafie - ha dichiarato oggi nel suo intervento di apertura l’On. Alessandro Bratti, membro della Commissione Ambiente e Territorio della Camera, oltre che componente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti -  Occorre un cambio di paradigma: i controlli ambientali non devono essere visti come un freno o un ostacolo allo sviluppo, ma come garanzia  di qualità per le imprese e come opportunità per lo sviluppo di nuove nicchie di mercato. La sfida? Fare del controllo ambientale il volano per la green economy”.

Dall’on. Bratti anche la ricetta per il cambio di rotta: una maggior produzione legislativa, coordinamento con le forze dell’ordine, rispetto delle regole, controlli e legalità. Sono questi gli ingredienti per raccogliere la sfida della green economy e per inaugurare – ha dichiarato in apertura dei lavori l’On.Paolo Russo - Presidente della Commissione Agricoltura della Camera “una nuova stagione della raccolta di materiali, una stagione moderna, in grado di confrontarsi con il mercato e di valorizzare non la quantità, ma la qualità dei materiali”.

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