Ischia News ed Eventi - Ambiente

Nei Giardini della Mortella la cerimonia di consegna degli attestati alla presenza dei Sindaci

Il Giglio, Ponza, Capri, Lampedusa, Linosa le altre isole protagoniste del percorso di salvaguardia ambientale

20 maggio 2013 – Da oggi cento ragazzi, tra gli 8 e i 13 anni, delle scuole di Ischia possono fregiarsi del distintivo di "Delfini Guardiani" e agire concretamente per la salvaguardia della propria isola. Nei Giardini della Mortella dell'isola flegrea, si è, infatti, tenuta questa mattina la cerimonia di consegna degli attestati agli studenti degli istituti "Vincenzo Mennella" di Lacco Ameno e "Santa Caterina da Siena" di Forio che hanno frequentato il percorso di educazione ambientale finalizzato a formare giovani ranger del mare. Il distintivo di "Guardiani dell'Isola" dà ai ragazzi il diritto di presentarsi, senza accompagnatori adulti, alla Capitaneria di Porto o al Comune per segnalare eventuali problemi di carattere ambientale. Alla cerimonia, accompagnata anche dalle musiche di Saint-Saëns, Chopin e Ravel curate dalla professoressa Lina Tufano ed eseguite da Lisa Molinaro e Giuseppe Castagna, sono intervenuti la presidente della Fondazione "William Walton e La Mortella" Alessandra Vinciguerra, il sindaco di Forio Francesco Regine, il sindaco di Lacco Ameno Carmine Monti, il comandante della Capitaneria di Porto Dario Ambrosino e la presidente di Marevivo Rosalba Giugni.

Una nuova legge proposta dalla Commissione Europea renderebbe illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova burocrazia europea denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”. Si chiama “Plant Reproductive Material Law”, e tenta di far gestire al governo la regolamentazione di quasi tutte le piante e i semi. Se un contadino della domenica coltiverà nel suo giardino piante con semi non regolamentari, in base a questa legge, potrebbe essere condannato come criminale. Questa legge, protesta Ben Gabel del “Real Seed Catalogue”, intende stroncare i produttori di varietà regionali, i coltivatori biologici e gli agricoltori che operano su piccola scala. «Come qualcuno potrà sospettare – afferma Mike Adams su “Natural News” – questa mossa è la “soluzione finale” della Monsanto, della DuPont e delle altre multinazionali dei semi, che da tempo hanno tra i loro obiettivi il dominio completo di tutti i semi e di tutte le coltivazioni sul pianeta».

Criminalizzando i piccoli coltivatori di verdure, qualificandoli come potenziali criminali – aggiunge Adams in un intervento ripreso da “Come Don Chisciotte” – i burocrati europei possono finalmente «consegnare il pieno controllo della catena alimentare nelle mani di corporazioni potenti come la Monsanto». Il problema lo chiarisce lo stesso Gabel: «I piccoli coltivatori hanno esigenze molto diverse dalle multinazionali – per esempio, coltivano senza usare macchine e non vogliono utilizzare spray chimici potenti». Per cui, «non c’è modo di registrare quali sono le varietà adatte per un piccolo campo, perché non rispondono ai severi criteri della “Plant Variety Agency”, che si occupa solo dell’approvazione dei tipi di sementi che utilizzano gli agricoltori industriali». Praticamente, d’ora in poi, tutte le piante, i semi, gli ortaggi e i giardinieri dovranno essere registrati. «Tutti i governi sono, ovviamente, entusiasti dell’idea di registrare tutto e tutti», sostiene Adams. Tanto più che «i piccoli coltivatori dovranno anche pagare una tassa per la burocrazia europea per registrare i semi». Gestione delle richieste, esami formali, analisi tecniche, controlli, denominazioni delle varietà: tutte le spese saranno addebitate ai micro-produttori, di fatto scoraggiandoli.

In occasione della presentazione del libro di Gina Menegazzi ho notato la presenza sul tetto dell'Antoniana di un esemplare di Centranthus ruber, variante albus. Ovvero la valeriana rossa, ma con fiori di un bellissimo bianco candido. E' una  vera rarità, che ha scelto di manifestarsi e di eleggere a propria casa  il tempio della cultura ischitana.  

Altre notizie: la famiglia è quella delle Valerianacee, il nome dialettale è "Cannucchiar(a)", per il fatto che i suoi fusti sono vuoti come quelli di una canna.  

Ilportale green NeWage e La libera Informazione Flegrea  sono lieti di invitare la cittadinanza domenica 19 Maggio, a partire dalle ore 9.30, alla raccolta delle iscrizioni per la prima edizione del concorso "Inventa la tua città ecocompatibile - La sostenibilità come stile, Premio Città-Futuro", per far conoscere ai partenopei il suggestivo Museo del Sottosuolo di Napoli, sito a piazza Cavour, 140. Una giornata all'insegna della cultura, tra passato e presente, tra territorio antico e futuro, con la mente rivolta all'immaginazione:

Indimenticabile sarà per i vostri bambini la visita tra i cunicoli e le cisterne del ventre della terra partenopea, illustrativa per una corretta alimentazione invece l'opera di divulgazione del Consorzio Mozzarella di Bufala DOP, per sfatare ogni luogo comune. Una giornata all'insegna dell'informazione e della formazione, con la possibilità di iscriversi al Premio Città - Futuro, aperto sia alle classi Young che Pro, e di raccogliere firme per il TPL campano, il tutto con educativi gadget dati da Ambiente S.r.l. e dalla Comieco.

Il giorno 24, 25 e 26 maggio 2013 avrà luogo l’undicesima edizione di Ipomea del Negombo, mostra mercato di piante rare ed inconsuete della fascia temperata calda. L’apertura è venerdì 24 maggio dalle ore 15.00 alle 20.30, sabato e domenica dalle ore 10.30 alle 20.30. La mostra si svolgerà nel Parco Botanico Idrotermale del Negombo, nell’Isola d’Ischia. La principale isola del golfo di Napoli, è abitata da 60.000 residenti; con 600.000 arrivi e 6.000.000 di presenze all’anno, rappresenta il più importante polo turistico di tutta l’Italia meridionale. La scelta di Ischia offre questi interessi botanici ad un grande bacino di utenza: Napoli, la costiera sorrentina, la costa d’Amalfi e le isole del golfo sono infatti ricchissime di giardini e terrazze ideali ad ospitare le piante coltivate dai nostri espositori. Mostra mercato di piante rare ed inconsuete della fascia temperata calda parco idrotermale del Negombo, Isola d’Ischia 24/25/26 maggio 2013

La semplicità è la gloria dell’espressione

Oggi vogliamo circondarci di cose belle anche nella loro semplicità, belle perché utili, belle da vedere, da toccare, da usare, da contemplare. C’è nell’aria una rinnovata sensibilità verso quei concetti e quei valori che fanno capo alla gentilezza e alla profondità del sentire, ad una dolcezza e leggerezza di modi, all’emozione e valorizzazione di sentimenti, al rapporto complice con il proprio corpo e con il territorio.

E' questo che si suole chiamare senso di appartenenza e amore per il luogo. E da noi l’attaccamento al territorio è un legame che rimanda direttamente alla cultura del gusto e alla propensione all’arte che hanno fatto grande il nostro paese. A tutto ciò appartiene il tempo rallentato così consono ai paesi del Sud dell’Europa, ai paesi del Mediterraneo, a cui apparteniamo. E appunto di appartenenza parla tutto ciò.

Situata a pochi passi dal mare, in una zona fortemente urbanizzata, la Pineta Mirtina costituisce un'importante polmone verde per il centro abitato del Comune di Ischia. Essa fa parte di un’area più ampia, piantumata nel 1850 ad opera di Giovanni Gussone, botanico della Corte borbonica, per ricolonizzare la colata lavica dopo l’ultima eruzione vulcanica, verificatasi nel 1300.

Divenuta Parco pubblico alla fine degli anni ’70, ha vissuto vicende alterne a causa di varie infestazioni (Processionaria, Marchalina Hellenica, Blastofago) e di cure non sempre costanti. Ciononostante si tratta di un prezioso serbatoio di biodiversità, dove oltre ai Pini si trovano moltissime piante della macchia mediterranea:Corbezzoli, Eriche, Euforbie, Filliree, Mirti...

Proprio da questi ultimi prende il nome la sorgente Mirtina, situata al centro della pineta, la cui acqua in passato veniva imbottigliata e venduta.

 Ogni volta che scrivo di alberi, mi torna alla mente una poesia di Brecht:

 

“Che tempi sono questi, in cui

 

parlare d’alberi è quasi un delitto,

 

perché su troppe stragi comporta silenzio!”

 

Piantare alberi, prendersene cura, evitare che vengano tagliati o distrutti da incendi: un impegno ambientalista concreto e positivo quanto quello di separare e riciclare i rifiuti o di contrastare l’inquinamento dell’aria e delle acque. Eppure spesso viene visto come una forma di sentimentalismo, la difesa di “cose” belle ma inutili. Troppo spesso si dice, con Brecht, che questi sono tempi troppo duri per pensare agli alberi. Ma sarà vero? Vediamo.

Se affrontiamo l’argomento con razionalità e senza pregiudizi, salta agli occhi l’importanza degli alberi nel prevenire due problemini piccoli piccoli come il dissesto idrogeologico e il surriscaldamento globale... oltre alla considerazione -perfino banale- che respiriamo e ci alimentiamo solo grazie alle piante e alla loro fotosintesi. Ma c’è di più.

 Nella mia lunga esperienza di educatrice ambientale, infatti, ho potuto constatare che la vicinanza con gli alberi insegna a noi sprovveduti esseri umani un bel po’ di cose. Gli alberi sono straordinari maestri di vita che, come tutti i veri maestri, non hanno bisogno di parole. Possiedono una sorta di antica saggezza che si comunica a chi gli sta accanto e li osserva con attenzione e rispetto.

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