Ischia News ed Eventi - La brutta vita

La brutta vita

Attualità
Typography

Per la mia generazione questo mondo contemporaneo è un ritorno alla barbarie dei secoli bui che abbiamo letto e studiato nei libri di storia che vado a rileggere ogni sera prima di cercare il sonno perché mi vedo in quei secoli.


Sto rileggendo la storia del mondo moderno della University Cambridge Press edita dalla Garzanti nel 1968 in 13 volumi (qualcuno è andato perduto nella mia biblioteca) - come un uomo di quei tempi in mezzo alle tempeste ed al cammino della storia.

Ho scoperto che fino al 1870 o giù di lì la Russia degli zar aveva ancora i servi della glebla. La Russia stava indietro rispetto all'Europa occidentale di almeno un secolo. E' una distanza sociale e storica che si sente oggi. Oggi è un mondo barbaro. Non avremmo mai immaginato noi della generazione degli anni 40 del 900 - cioè quelli nati dal 1940 al 1949 ed io sono l'ultimo 1949 - che alla nostra vecchiaia avremmo visto e vissuto un mondo peggiore nel quale siamo nati e vissuti. Siamo la generazione del secondo dopoguerra. La generazione succeduta alla più terribile guerra mondiale della storia umana. Churchill non pensava che potesse esserci di peggio.

Oppenheimer che ha diretto la costruzione della bomba atomica è morto dannato in se stesso. Non ha una tomba. Nelle sue ceneri sono disperse nell'oceano atlantico. Sono nulla in nessun luogo.

La nostra generazione voleva fare un mondo migliore . Abbiamo avuto una grande tensione ideale. Il socialismo è stata la nostra cara utopia e qui ci siamo divisi perché c'è chi lo voleva "liberale" e chi lo voleva "leninista". Ma sui diritti civili. I diritti così ben descritti nella Dichiarazione di Indipendenza delle 13 colonie americane del 1776 eravamo nella sostanza e nei comportamenti tutti d'accordo. Vale la pena di ricordarli: la vita,la libertà e la ricerca della felicità. Quest'ultima verità dettata da Jefferson è stata la più rivoluzionaria espressione mai pensata e scritta da un uomo moderno. A me ha determinato il mio pensiero e la mia vita civile.

La bella vita di Georges Bertrand
Non so chi sia Georges Bertrand . Lessi nel dicembre 1996 su "le monde" un necrologio. I familiari annunciavano la morte del loro caro. E' il più bello e completo necrologio che ho letto in vita mia . Essenziale . Da scrivere e tradurre cosa che feci e lo conservai nel mio libro "Ischia,l'isola che non c'è" del 1999. Misi il pezzo alla fine del libro. Come compendio del tutto.

Il ricordo di Bertrand
"Né le 16 juin 1904 jour choisi par Joyce pour l' Odysse de son Ulysse. Georges Bertrand a quitte le 15 aut 1996 ce siecle de progres et de barbarie. Sa longue et belle vie fut le percours d'un homme libre engagé contre les fanatismes de la religion,du poivoir et de l argent,confiant en l avenir de la science ed amoureus des etoiles. Nous nous sommes tanti aimes. Guy, Janine et les siens.

Chiedo scusa per la scrittura in francese con errori. Provo con la mia traduzione in italiano. Ho scritto in francese perché è sempre meglio della traduzione.

Nato il 16 giugno 1906 giorno scelto da Joyce per l'Odissea del suo Ulisse Georges Bertrand ha lasciato il 15 agosto 1996 questo secolo di progresso e di barbarie. La sua lunga e bella vita fu il percorso di un uomo libero impegnato contro i fanatismi della religione del potere e del denaro fiducioso nello avvenire della scienza e innamorato delle stelle. Noi ci siamo tanto amati. Guy Janine Fabrice Bertrand con i loro cari.

È una biografia completa. Una descrizione perfetta di una bella vita. Senza scrivere un libro. In poche righe è stato descritto tutto. Ma e' stato anche detto tutto. Il '900 è stato un secolo di progresso e di barbarie. Speravamo che il 2000 fosse un secolo che avesse migliorato il progresso ma avesse smesso con la barbarie. Non avremmo pensato di viverla ancora a Gaza ed in Ucraina. Pensavamo che le guerre territoriali in Europa non dovessero più avvenire. Che il sentimento atroce di odio tra due popoli in Palestina potesse avere un termine. Un limite. Un trattato civile per una convivenza di due popoli. Invece il secolo 21 è quello del ritorno della barbarie. Qualcosa che noi degli anni '40 non avremmo mai immaginato. Eravamo contro tutte le guerre. Eravamo per il diritto alla bella vita di tutti donne e uomini della terra. Insomma stavamo con Jefferson del 1776.

Barbarie ora
Credo che stiamo vivendo un secondo Medioevo al tempo di Internet. Non esiste più un diritto internazionale. Un ministro degli esteri della Repubblica Italiana lo dichiara in Parlamento. 5 secoli di storia cancellati. Noi degli anni '40 del '900 stiamo assistendo, senza poter partecipare, alla distruzione del nostro impegno giovanile.

Ma non ci arrendiamo. Aderiamo allo sciopero Nazionale.