Un dolore lancinante, un profondo senso di perdita. Siamo tutti attoniti per la distruzione di Città della Scienza, che non è solo la perdita di un luogo di cultura, ma è una violenza forte all’identità di Napoli, di tutta la Campania e anzi dell’Italia. Una violenza resa più infame dalla certezza morale che l’incendio sia doloso, un’aggressione alla parte migliore della città.
Quest’estate, parlando con un’amica pugliese dei problemi dell’Ilva di Taranto, mi sentivo molto fiera della mia città che da quasi vent’anni si era liberata dell’Eternit, dell’Italsider e di altre industrie inquinanti. “E’ vero, dicevo, si sono persi molti posti di lavoro, è stata dura, ma pian piano le persone si sono reinserite nel mondo del lavoro, e poi c’è la spiaggia riconquistata, e poi soprattutto c’è Città della Scienza...”
