Mi permetto di dissentire dall'opinione del prof. Massimo Villone sull'impegno meridionalista del Governo Letta apparsa su "La Repubblica" di mercoledì 1 maggio 2013 ("Solo due parole per il Mezzogiorno"). Come Osservatorio sui fenomeni Socio-Economici dell'Isola d'Ischia (OSIS), un piccolo centro studi realizzato insieme all'amico Franco Borgogna, abbiamo invece espresso la nostra profonda soddisfazione per la costituzione del Governo presieduto dall'on. Enrico Letta per l'impostazione data alla politica economica e finanziaria tesa a promuovere la crescita dell'Economia e lo sprigionamento del "giacimento inutilizzato di potenzialità" che è il Mezzogiorno d'Italia.
In particolare abbiamo apprezzato l'alto livello di competenza dei Ministri e lo sforzo di sintesi tra i due maggiori partiti, alternativi tra loro ma ambedue necessari in questo momento di drammatica crisi economica e sociale dell'Italia aggravata dall'inadeguatezza istituzionale dello Stato Repubblicano. Questa inadeguatezza impone una urgente modifica del bicameralismo perfetto per una "Nuova Repubblica", una nuova legge elettorale che restituisca al cittadino il diritto di scelta del candidato, l'abolizione delle Province, la nascita della "Città Metropolitana di Napoli", l'accorpamento dei Comuni per Comprensori. Da queste attuazioni dipenderà la rinascita della Politica con partiti profondamente rinnovati – sia a destra come a sinistra ed al centro - poiché sia il PD sia il PDL e tutti gli altri con questo Governo non saranno più gli stessi. La ripresa dell'Economia è inscindibile dalla ripresa della Politica. Questi impegni sono stati annunciati dal Presidente Letta.
Questo Governo ha voluto rimarcare una chiara impostazione meridionalistica riconfermando l'istituzione del Ministero per la Coesione Territoriale capace di cogliere ed incanalare il flusso di investimenti strutturali ed infrastrutturali dell'Unione Europea che è scelta irreversibile dell'Italia ; una scelta che deve essere completamente realizzata con l'Unità Politica. E'un segno molto importante se consideriamo che il Governo Berlusconi aveva un Ministero per il Federalismo con l'intento di dividere il Nord dal Sud d'Italia, prima "di fatto" e poi "de iure", minando chiaramente alla "indivisibilità della Repubblica".